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Biomedical Engineering - Biologia e Fisiologia

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Collections of notes, exercises or exams

Il liquido extracellulare (LEC) Contiene meno proteine del liquido intracellulare V (Le proteine sono nel plasma e nel LIC) Ha un volume maggiore del liquido intracellulare F (LEC 14L LIC 28L) Ha la stessa osmolarità del liquido intracellulare V Trasmissione Sinaptica. Definire: recettori ionotropi e metabotropi, potenziale elettrot onic o. Sinapsi eccitatorie e inibitorie (2 esempi). Fenomeni di sommazione spaziale e temporale . L’informazione a livello del sistema nervoso centrale viene trasmessa tramite le sinapsi attraverso due meccanismi un meccanismo di tipo elettrico e quindi una sinapsi elettrica che è caratterizzata da un contatto diretto tra due terminali che sono connessi tramite dei canali ionici rivestiti da proteine che permettono il passaggio di ioni e quindi la variazione del potenziale di membrana della cellula. Esiste poi un secondo tipo di sina psi che è definita sinapsi chimica che utilizza i neurotrasmettitori come mezzo per trasmettere un segnale. La sinapsi chimi ca è caratterizzata da un neurone presinaptico, un neurone postsinaptico e uno spazio intersinaptico in cui vengono rilasciati i neurotrasmettitori . Sulla membrana del neurone postsinaptico sono presenti recettori di diverso tipo che reagisco in maniera se lettiva ai diversi neurotrasmettitori. Esistono due tipi di recettori , entrambi ligando dipendenti, i recettori ionotropi che tramite il legame col substrato (neurotrasmettitore) vanno a formare canali ionici. E poi ci sono recettori di tipo metabotropo ch e tramite il legame con il substrato vanno a interagire con una proteina G che va a attivare la produzione di un enzima l’AMP ciclico questa serie di meccanismi porta per l’ultima l’apertura di un canale ionico. L’ingresso o l’uscita di ioni tramite la mem brana provoca la generazione di potenziali elettrotonici cioè potenziali sotto soglia che si propagano verso il monticolo assonico. Tendenzialmente un singolo potenziale graduato non è sufficiente per far partire un potenziale d’azione, infatti i potenzial i d’azione si formano tramite i fenomeni di sommazione spaziale e sommazione temporale. La sommazione spaziale prevede la somma di potenziali elettrotonici generati in diversi punti del neurone tramite diversi contatti sinaptic i, mentre la sommazione tempo rale prevede la somma nel tempo di una serie di potenziali elettrotonici vicini tra loro e originati a livello di un singolo assone. Le sinapsi possono essere di due tipi ci sono le sinapsi eccitatorie che provocano l’apertura di canali ionici per il sodio e il calcio e la chiusura di canali ionici per il potassio e per il cloro con la generazione di una depolarizzazione. Mentr e poi ci sono le sinapsi inibitorie che provoca la chiusura dei canali ionici per il calcio e per il sodio e l’apertura di quelli pe r il potassio Potenziale di membrana a riposo Assume valore meno negativo se aumenta la potassemia F È mantenuto nonostante una continua entrata di sodio nella cellula V È leggermente più negativo del potenziale di equilibrio elettrochimico per il potass io F Una sinapsi può essere eccitatoria Se la membrana postsinaptica contiene recettori metabotropi V Se il neurotrasmettitore chiude canali ionici postsinaptici V Se il neurotrasmettitore apre canali ionici postsinaptici V Il potenziale di membrana a r iposo di un neurone È tanto più negativo quanto è maggiore la permeabilità della membrana a potassio V È mantenuto nonostante continua uscita di potassio dalla cellula V È uguale al potenziale di equilibrio per il potassio F Una sinapsi è eccitatoria o i nibitoria secondo ?? Il numero di canali ionici presenti nella membrana postsinaptica F Il numero di quanti secreti dal neurone presinaptico F Il tipo di ne urotrasmettitore rilasciato dal neurone presinaptico V Il recettore presente nella membrana postsinaptica F Trasmissione sinaptica e potenziale d’azione in un neurone postsinaptico: elencare tutti gli eventi che si verificano in una sinapsi eccitatoria in cui il neurotra smettitore sia l’acetilcolina a partire dall’arrivo del potenziale presinapt ico. Con l’arrivo del potenziale presinaptico aumenta la concentrazione di calcio al terminale presinaptico questo perché il potenziale induce l’apertura di canali ionici per il calcio. L’aumento di concentrazione dello ione provoca la fusione delle vescic ole contenenti il neurotrasmettitore con la membrana questo provoca l’uscita del neurotrasmettitore che va a reagire con i recettori di membrana (muscarinici o nicotinici) andando ad agire con questi recettori si verifica l’apertura di canali ionici per il calcio e per il sodio e la chiusura di canali ionici per il potassio e per il cloro questo provoca la formazione di un potenziale elettrotonico a livello del terminale postsinaptico, questi potenziali elettrotonici che si vanno a generare vanno a sommarsi spazialmente e temporalmente al livello del monticolo assonico, e se la somma va a superare la soglia di attivazione -45/ -55mV si va a generare un potenziale d’azione la generazione di quest’ultimo è dovuta a una serie di meccanismi: primo è l’apertura di canali ionici voltaggio dipendenti per il sodio che fanno entrare sodio all’interno della cellula secondo gradiente questi canali sono a rapida attivazione e hanno un periodo di attivazione pari a 1 ms, successivamente si vanno ad aprire canali ionici per il potassio con un periodo di attivazione maggiore pari a circa 3 -5 ms. possiamo vedere che l’apertura dei canali ionici per il sodio comporta un inversione del potenziale fino a circa 60mV potenziale inferiore rispetto al pote nziale di equilibrio per il sodio perché il canale ionico per il sodio presenta due port e, una di attivazione e una di inattivazione, a riposo questo canale presenta la porta di inattivazione aperta e quella di attivazione chiusa, con l’arrivo del potenziale elettrotonico si va ad ap rire la porta di attivazione e aumenta la permeabilità del sodio successivamente però si richiude quello di inattivazione questo fa si che non si riesca a raggiugere il valore di potenziale di equilibrio per il sodio, successivamente si apre il canale per il potassio che causa una iperpolarizzazione temporanea del PA e poi viene ripristinato il potenziale di equilibrio. Canali ionici: voltaggio dipendenti, ligando dipendenti, apertura meccanica Apertura meccanica : cell ula ciliata (udito). Entra K+, il fattore di apertura è la deflessione delle ciglia più corte verso quelle più lunghe, depolarizzazione. Aumenta Ca2+, rilascio glutammato. Ligando dipendenti : postgangliari nicotinici simpatici. Acetilcolina è il fattore di apertura, Na+ entra → depolarizza zione → eccitazione. Cellule nervose: fattore di apertura GABA, Cl - entra → iperpolarizzazione → non eccitata Voltaggio dipendenti : Cellula nervosa, PA è lo stimolo, si aprono canali per Na+ che entra nella cellula → depolarizzazione, si chiudono canali pe r Na+ e si aprono quelli per il K+, che esce → ripolarizzazione . Cellula muscolare, Ca2+ esce dal reticolo sarcoplasmatico, legame con la troponina → contrazione Cellula ciliata: Ca2+ entra → rilascio glutammato. Meccanismi di trasporto Trasporto attivo primario: Na -K ATPasi verso interno 2 K verso esterno 3 Na , Ca -ATPasi espelle ioni Ca dopo la contrazione Trasporto attivo secondario: Simporto SGLT1 o Na -glucosio ovvero come viene assorbito il glucosio alimentare dalla membrana intestinale , antiporto Na -H nel tubulo renale H verso esterno Na verso interno Diffusione facilitata: Na + verso interno GLUT2 cellule gastrointestinali scrivere la legge che regola la diffusione passiva, scrivere da quali fattori della membrana e del soluto dipende Pd. Definire diffusione facilita e scrivere le principali differenze fra i due tipi di trasporto. La diffusione facilitata è descritta tramit e la legge di Fick FND=deltaC*Pd. Dove delta C rappresenta il gradiente di concentrazione e Pd la permeabilità ossia la facilità di un soluto di attraversare una membrana. All’interno sono presenti l’area della sezione attraverso cui il soluto può passare, il peso molecolare della sostanza, lo spessore della membrana e la lunghezza del tratto che questo soluto deve compiere. La diffusione passiva è un tipo di trasporto che si basa sulla creazione di un flusso di particelle secondo gradiente di concentrazion e dalla zona in cui si trova più concentrato il soluto alla zona in cui il soluto si trova meno concentrato e non richiede il dispendio di energia. Mentre la diffusione facilitata è un tipo di meccanismo di trasporto che agisce contro gradiente e che per q uesto motivo richiede il dispendio di energia. Quali sono vere sulla composizione del liquido extracellulare Contien e glucosio V Contiene meno proteine del liquido intracellulare V Ha volume maggiore del liquido intracellulare F Ha la stessa osmolarità de l liquido intracellulare V Il potenziale d’azione delle fibre nervose Ha durata di circa 20ms F Nella fase ascendente è causato dalla fuori uscita di ioni K F È di maggiore ampiezza nelle fibre amieliniche F Comporta un maggior flusso di cariche a cavallo della membrana nelle fibre amieliniche F L’arrivo del potenziale d’azione al terminale assonico Apre canali voltaggio dipendenti per il Ca nella membrana del terminare stesso V Apre canali voltaggio dipende nti per il Na nella membrana del terminare stesso V Apre canali ligando dipendenti per il Na nella membrana del terminare stesso F Stimola la produzione di neurotrasmettitore F Se in un neurone umano viene registrato un potenziale di membrana a riposo par i a -40mV si può concludere che La cellula è in condizioni fisiologiche F La concentrazione extracellulare del potassio è maggiore del normale e quella intracellulare normale F Nella membrana cellulare si trovano meno canali per il potassio di quanti se n e trovino normalmente F Nella membrana cellulare si trovano meno canali per il potassio di quanti se ne trovino normalmente V Il gradiente elettrochimico attraverso la membrana cellulare è La corrente elettrica generata dal potenziale d’azione F Una forz a che tende a trattenere cariche positive all’interno della cellula V La somma algebrica della forza elettrica e chimica che agiscono su una specie ionica V La carica elettrica di uno ione che lo fa muovere contro gradiente di concentrazione F Osmosi La p ressione osmotica interstiziale è circa 5500mmHg V Il flusso osmotico tra una soluzione ipertonica e una isotonica si arresta quando entrambe le soluzioni tornano ad essere isotoniche vero F Se Vm di un neurone è portato a -110mV Nel neurone entra K falso Nel neurone entra Na F Il neurone è iperpolarizzato V Vm di un neurone può essere portato a -50 mV da Apertura di canali per il K F Apertura di canali per il Na V Chiusura di canali per il K V Ingresso di un neurotrasmettitore eccitatorio V L’attivazione del sistema nervoso ortosimpatico determina Vasocostrizione V Aumento della frequenza cardiaca V Diminuzione del diametro bronchiale F Aumento della frequenza respiratoria V Il sistema nervoso autonomo Ha neuroni pregangliali che possono essere eccitatori oppure inibitori F Agisce per mantenere l’omeostasi dell’organismo V Non viene controllato dal sistema nervoso centrale F L’attivazione del sistema nervoso simpatico aumenta la frequenza resp iratoria V Quali tra i seguenti organi non sono bersaglio del sistema nervoso simpatico Miocardio ventricolare F Muscolatura liscia delle arteriole F I muscoli respiratori F Le ghiandole surrenali V L’attivazione del sistema nervoso parasimpatico determina Vasocostrizione F Aumento della frequenza cardiaca F Diminuzione del diametro bronchiale V Diminuzione della frequenza respiratoria V Una riduzione dell’intensità percepita di una sensazione dolorifica può essere dovuta all’attivaz ione di vie DISCENDENTI PARACQUEDUTTALI che attivano inte rneuroni INIBITORI che rilasciano un appartenente al gruppo degli OPPIACEI ENDOFENI sul neurone di SECONDO ORDINE E PRIMO ORDINE della via della trasmissione dolorifica il quali si trova nel MIDOLLO SPINALE POSTERIORE/DORSALE. Definizioni Il pote nziale di membrana a riposo è il potenziale che una cellula ha in condizioni di riposo con normali concentrazioni di ioni nel lato extracellulare e intracellulare, il potenziale di riposo è dovuto alla differente composizione ionica all’interno e all’esterno della membrana ed è dovu to alla caratteristica della membrana cellulare di essere permeabile selettivamente agli ioni. Gli ioni che determinano il potenziale di riposo che è sempre negativo sono il potassio il sodio il calcio e il cloro. Il potenziale di equilibrio è quel valore di potenziale per cui il gradiente di concentrazione e quello elettrico si compensano in modo tale che non ci sia flusso di ione. Per il sodio è pari a +60mV per io potassio è pari a -90mV Il potenziale graduat o è una variazione del potenziale di membrana che si verifica a livello di una cellula in seguito a variazione rispetto ai valori di riposo delle concentrazioni ioniche all’interno e/o all’esterno della cellula dovuto all’apertura o alla chiusura di specifici canali ionici. Il potenziale post sinaptic o è un potenziale che si genera a livello di una terminazione post sinaptica in seguito al rilascio di neurotrasmettitore da parte della terminazione presinaptica. Il neurotrasmettitore va a reagire con i recettori posti sulla membrana del neurone post sin aptico provocando l’apertura o la chiusura di canali ionici. Il potenziale eccitatorio è dovuto all’apertura di canali ionici per il sodio e per il calcio e alla chiusura di canali ionici per il potassio questo potenziale va ad avvicinare il neurone alla s oglia di attivazione del potenziale d’azione. Il potenziale postsinaptico inibitorio è dovuto all’apertura di canali ionici per il potassio e alla chiusura di canali ionici per il sodio e per il calcio questo potenziale allontana il neurone dalla soglia di sparo. Il potenziale d’azione si verifica a livello di una cellula nervosa in particolare a livello del monticolo assonico quando una serie di potenziali post sinaptici sommati temporalmente e spazialmente superano la soglia di attivazione del potenziale d’azione pari a -55/ -45mV. Il potenziale si genera grazie a un meccanismo a cui partecipano canali voltaggio dipendenti per il sodio e per il potassio. È un fenomeno tutto nulla. Ha un’ampiezza che va da circa i -80mV a i 50mV e ha una durata di 1ms a livel lo delle cellule neuronali. Il potenziale di membrana a riposo Corrisponde al potenziale di equilibrio elettrochimico per il potassio F Ha valore leggermente meno negativo del potenziale di equilibrio elettrochimico per il potassio V Dipende dal numero di canali K voltaggio dipendenti aperti F Corrisponde al potenziale di equilibrio elettrochimico per il sodio F I neuroni sensoriali di secondo ordine Ricevono sinapsi dai neuroni di primo livello spinale e bulbare e proiettano al talamo V Hanno campo rece ttivo più piccolo dei neuroni di primo ordine F Ricevono sinapsi dai neuroni di primo ordine a livello spinale o bulbare e proiettano alla corteccia sensitiva F L’inibizione laterale Fa aumentare il potenziale recettoriale del recettore prevalentemente stimolato V Consiste nell’inibizione della trasmissione a neuroni afferenti i cui campi recettivi sono adiacenti a quello prevalentemente stimolato V Fa aumentare la frequenza di scarica del neurone di secondo ordine collegato al recettore prevalentemente stimolato V Consente di aumentare la discriminazione sensitiva V Osmosi Il flusso osmotico tra una soluzione di 350osm e una di 300 si arresta quando l’osmolarità di entrambe diventa 300 F Una cellula immersa in una soluzione ipotonica si rigonfia V La pressione osmotica del plasma è circa 5500mmHg V I neuroni preganglia ri parasimpatici si trovano nel sistema nervoso centrale SI rilasciano sui postgangliali ACETILCOLINA che agisce su recettori METABOTROPI MUSCARINICI Azioni: arteriole NES SUN EFFETTO, bronchi COSTRIZIONE, vene NESSUN EFFETTO, nodo senoatriale DIMINUITA FREQUENZA, miocardio ventricolare DIMINUITA CONTRATTILITà, pupilla MIOSI, midollare surrenale NESSUNA, corticale surrenale NESSUNA. Le cellule ciliate della coclea Hanno a ssoni che formano fibre del nervo acustico F Non hanno assoni , ma quando eccitate rilasciano neurotrasmettitore V Si iperpolarizzano in risposto a suoni a frequenza alta e si depolarizzano in risposta a suoni a frequenza bassa F Sono depolarizzate a riposo e si iperpolarizzano quando l’inda sonora fa vibrale la membrana basilare F Sensibilità uditiva • Orecchio esterno: raccoglie e convoglia le onde sonore verso il condotto uditivo, è implicato anche nella localizzazione spaziale dei suoni. Il condotto uditi vo esterno amplifica i suoni. • L’orecchio medio ha poi la funzione di trasferire l’energia sonora da un mezzo rarefatto (aria) ad uno molto più denso (liquido nell’orecchio interno). La pressione trasmessa dalla catena degli ossicini che agisce sulla membra na timpanica viene convogliata su una superficie molto più piccola (finestra ovale) → amplificazione. • Coclea trasforma le onde sonore in attività nervosa . Le vibrazioni emesse sulla staffa mettono un movimento i liquidi intracocleari e quindi, di indurre un’oscillazione della membrana basilare e dei recettori uditivi nell’organo del Corti. • Quando le vibrazioni vengono trasmesse all’organo del Corti → movim ento della lamina reticolare e membrana tettoria → deflessione delle ciglia • Apertura dei canali → oscillazione potenziale di membrana → rilascio neurotrasmettitore dalla parte basale della cellula verso le sinapsi che la cellula ciliata forma con le fibre uditive primarie • Modulazione della frequenza di scarica dei potenziali d’azione delle fibre afferenti, attraverso la quale l’informazione uditiva viene trasmessa ai nuclei cocleari Nella retina / retina e vie visive Gli assoni delle cellule gangliali dell’emiretina nasale destra arrivano alla parte sinistra del cervello V i fotocettori dell’emiretina nasale destra vedono le metà sinistra del campo visivo F gli assoni delle cellule gangliali dell’emiretine temporale d estra arrivano alla parte destra del cervello V alla corteccia visiva sinistra giungono solo segnali relativi a immagini viste da ll’occhio destro V il diametro della pupilla è modificato dall’azione di due muscoli il costrittore e il dilatatore, controlla ti dal sistema nervoso autonomo. La midriasi è causata da un aumento dell’attività simpatica la miosi da un aumento dell’attività parasimpatica Definizione asso ottico visivo, punto di fissazione, fuoco principale, diottria, fuoco coniugato, disco ottico, fovea , accomodazione l’asse ottico visivo è il tragitto dei raggi luminosi che dall’infinito entrano a livello del fuoco principale della cornea e si proiettano sulla retina. Il punto di fissazion e è il punto su cui si centra la vista e viene proiettato nella fovea. il fuoco principale è il punto in cui i raggi provenienti dell’infinito convergono. La diottria è l’inverso dell a distanza focale cioè la distanza fra il fuoco principale e il centro ottico. Il fuoco coniugato è il punto in cui raggi di luce n on proveniente dall’infitto vanno a convergere, questo punto può essere posto dietro la retina o davanti alla retina. Il disco ottico è una regione della retina che non presenta fotocettori e da cui passano gli assoni delle cellule gangliari dirette ai cen tri superiori. La fovea è la regione della retina su cui si fissano le immagini. L’ accomodazione è un fenomeno mediato attraverso la contrazione e il rilasciamento del muscolo ciliato che fa si che il fuoco principale si sposti dalla regione in cui si trova sulla retina per permettere una visione delle immagini nitida. Principali differenze tra con i e bastoncelli Sono due tipi di fotorecettori. La struttura di base è simile, hanno un segmento esterno, un segmento interno e la terminazione sinaptica. Nei bastoncelli il segmento esterno è lungo e cilindrico, mentre nei coni ha forma conica ed è più br eve. Inoltre, nei bastoncelli il fotopigmento, sintetizzato nel segmento interno, è presente con una concentrazione molto più elevata , sono quindi più sensibili alla luce. Quindi in condizioni di scarsa luminosità solo il sistema dei bastoncelli è in grado di operare. Nelle parti più periferiche della retina il rapporto tra bastoncelli e coni è di 100:1, permettendo una grande amplificazione del segnale, a scapito della capacità di distinguere i dettagli. I coni devono operare in condizioni di elevata lumin osità. Il grado di convergenza nella fovea è di 1:1. Le cellule gangliari dei coni hanno campi recettivi piccoli, che permettono un’elevata discriminazione dei dettagli . Campo uditivo, fre que nza del suono, decibel, intensità di un suono, timbro di un suon o, tonotopia . Il campo uditivo è l’insieme delle frequenze udibili dall’orecchio umano 1000HZ -20000HZ. Il decibel è l’unità di misura dell’intensità del suono , il nostro orecchio può andare a percepire suoni di intensità che varia tra gli 0 e i 120dB. L’in tensità del suono è la misura delle oscillazioni pressorie del suono al secondo per unità di area. Il timbro è definito dalle armoniche più alte dello spettro del suono . La tonotopia è la caratteristica della trasduzione del suono a livello dell’apparato uditivo che fa si che suoni di una determinata frequenza vengono percepiti con una maggiore intensità in determinati punti della membrana basale, questa mappa si riporta poi ala corteccia sensoriale uditiva collocata del lobo temporale. La presenza di una m appa fa si che si possano distinguere le frequenze di suono in base alla regione della corteccia temporale attivata. Fuoco principale : punto di convergenza di raggi luminosi provenienti dall’infinito . Distanza focale: distanza dal centro ottico al fuoco p rincipale. Diottria : inverso della distanza focale. La capacità rifrattiva dell’occhio è dovuta per 2/3 alla cornea e per 1/3 al cristallino . Nell’occhio emmetrope il potere di rifrazione è di più diottrie. L’immagine di un oggetto posto a una distanza di meno di 6 m si mostra nel fuoco coniugato, ma il processo dell ’accomodamento che consiste nel modificare il raggio di curvatura del cristallino grazie alla contrazione del muscolo ciliare innervato da sistema nervoso autonomo permette di ridurre la capacit à rifrattiva del cristallino e l’immagine si forma ne l fuoco principale. Il diametro della pupilla è modificato dall’azione di due muscoli il costrittore e il dilatatore, controllati dal sistema nervoso autonomo. La midriasi è causata da un aumento dell’attività del sistema simpatico , la miosi da un aumento dell’attività del siste ma parasimpatico. Definire il decibel : unità di misura dell’intensità del suono. Definire soglia uditiva : indica quanto si è in grado di percepire un tono la soglia va da 0 a 120dB . A quale frequ enza la soglia ha valore minimo ? 1000Hz. Che valore ha la so glia per frequenze di 1000Hz ? 0 dB. E a 4000 è negativa. Nei diversi muscoli, le unità motorie differiscono per il numero di fibre contattate . I muscoli deputati a generare movimenti fini hanno unità motorie piccole , nel quale ogni motoneurone innerva poc he fibre muscolari. Durante la contrazione le fibre di un unità motoria vengono reclutate tutte insiem e, le diverse unità motorie di un muscolo vengono reclutate progressivamente Nella retina I fotocettori rispondono allo stimolo luminoso depolarizzandosi F Ogni cellula bipolare è sempre connessa a un solo fotocettore F La fovea si trova esattamente sull’asse ottico V I coni hanno una sensibilità elevata F I motoneuroni Alpha innervano i muscoli flessori e i gamma gli estensori F Alpha e gamma vengono generalmente attivati insieme V Ricevono segnali dalle vie discendenti solo attraverso interneuroni spinali F Fuso neuromuscolare Le fibre afferenti fanno sinapsi con i motoneuroni alpha dello stesso muscolo in cui si trovano V Le fibre affe renti fanno sinapsi con i motoneuroni alpha del muscolo antagonista V Le fibre afferenti fanno sinapsi con i motoneuroni gamma del muscolo in cui si trovano V Le porzioni muscolari intra fusali sono innervate da motoneuroni alpha F Motoneuroni Un’unità motoria è formata da un motoneurone e una singola fibra F Un ’unita motoria è formata da un motoneurone e tutti i muscoli che innerva V Un motoneurone può inviare segnali inibitori F I motoneuroni ricevono afferenza da recettori tattili cutanei V Coni L’arrivo della luce produce un potenziale elettrotonico V Hanno sensibilità maggiore dei bastoncelli F Sono rari nella fovea F Hanno assoni che formano le fibre del nervo ottico V Definire la diffusione facilitata e scrivere le principali differenze fra i due tipi di diffusione La diffusione facilitata è un meccanismo di trasporto di sostanze attraverso la membrana di una cellula. Questo tipo di diffusione fa uso di proteine trasportatrici denominate carrier che senza il dispendio di energi a trasportano sostanze secondo gradien te da un lato all’altro della membrana senza creare comunicazione tra i due ambienti. L ’altro tipo di diffusione avviene attraverso i canali ionici innestati sulla cellula e permette il trasporto solo di molecole polar i a differenza della diffusione facilitata, inoltre mette in comunicazione i due ambienti ovvero quello extracelllare e quello intracellulare. Anche questo tipo di trasporto avviene secondo gradiente. Nel plasma la normale concentrazione Del sodio è 10 -14 mEq F Del potassio 10 -12 mEq V Del cloro 90 -110mEq V Delle proteine è simile al liquido interstiziale V Pu ò essere causato da Apertura canali ligando dipendenti POTENZIALE ELETTROTONICO Chiusura canali ligando dipendenti POTENZIALE ELETTROTONICO Apertur a canali voltaggio dipendenti POTENZIALE ELETTROTONICO - PA chiusura canali voltaggio dipendenti POTENZIALE ELETTROTONICO - PA ingresso di neurotrasmettitore nel neurone POTENZIALE ELETTROTONICO soggetto a sommazione POTENZIALE ELETTROTONICO Durata 1 -2mS: PA Ampiezza dipende da intensità di stimolazione POTENZIALE ELETTRONICO Propagazione soggetta a decadimento POTENZIALE ELETTROTONICO Luogo in cui è generato in una sinapsi chimica punto della membrana in cui viene rilasciato neurotrasmettitore POTENZIALE ELE TTROTONICO Presenta un periodo di refrattarietà PA Il sistema nervoso autonomo Ha neuroni pregangliali che possono essere eccitatori o inibitori F Agisce per mantenere l’omeostasi dell’organismo V Non viene controllato dal sistema nervoso centrale F L’at tivazione del sistema nervoso ortosimpatico aumenta la frequenza della respirazione V Canali semicircolari rotazione sul piano orizzontale Durante una rotazione a velocità costante entrambi i canali orizzontali aumentano la frequenza di scarica F All’inizio della rotazione l’inerzia dell’endolinfa induce la stimolazione del canale verso cui è diretta la rotazione F Al termine della stimolazione l’inerzia dell’endolinfa induce la stimolazione del canale del lato verso cui è diretta la rotazione F Bastoncelli L’arrivo della luce produce nei bastoncelli un potenziale elettrotonico V Hanno sensibilità alla luce maggiore dei coni V Sono rari nella fovea V Hanno assoni che formano le fibre del nervo ottico F Quali delle seguenti informazioni sul cervel letto sono vere Agisce confrontando il programma motorio con il movimento effettivamente eseguito V Riceve una copia del comando motorio dalla corteccia cerebrale V Modifica il comando motorio sulla base delle afferenze della sensibilità visiva V Modifica il comando motorio sulla base di afferenze dai propriocettori spinali V Quando viene raggiunto l’equilibrio osmotico tra LIC e LEC L’aggiunta di una soluzione ipotonica nel LEC F Il volume del LIC è invariato V Il volume del LIC si è ridotto F Ciclo dei ponti actina miosina In assenza di ATP il ciclo dei ponti si arresta nella fase di rigor V In assenza di calcio il ciclo dei ponti si arresta nella fase rigor F L’ATP rompe il legame actina miosina V Il colpo di forza fa scorrere i filamenti spessi verso i l centro del sarcomero V La contrazione del muscolo striato scheletrico È preceduta dalla diffusione del potenziale d’azione lungo i tubuli T F È causata dall’ingresso di ioni Ca attraverso il sarcolemma V È causata dal legame degli ioni Ca con la testa di miosina V È causata dal legame degli ioni Ca con la calmodulina F Nessuna delle precedenti è corretta F La forza della contrazione muscolare Aumenta con l’aumentare della velocità di contrazione F Aumenta con l’aumentare della frequenza di attivazione V Aumenta se il muscolo è massimamente accorciato F È indirettamente proporzionale alla sezione muscolare F Durante la contrazione di un muscolo scheletrico Vengono reclutate prima le u nità motorie più lente V Può aumentare la frequenza dei potenziali d’azione dei motoneuroni V Possono essere reclutate sempre più unità motorie in modo da aumentare la forza sviluppata V Vengono reclutate prima le unità motorie di piccole dimensioni V In un muscolo scheletrico contratto in modo isotonico La velocità di accorciamento è direttamente proporzionale al carico F Modificazione della lunghezza iniziale non causano uno spostamento forza F La forza generata rimane costante V Non viene generato calor e F La lunghezza delle fibre rimane costante F Il ciclo dei ponti Si ripete fino a quando nella fibra sono presenti ATP e elevate concentrazioni di calcio V Prevede che la testa della miosina rimanga attaccata al sito attivo dell’actina fino a quando non interviene l’ATP V Si ripete fino a quando non è presente ATP che permette la rottura del legame actina miosina F Provoca l’accorciamento dei filamenti di miosina F La velocità di accorciamento durante la contrazione isotonica È costante F Aum enta con l’aumentare del carico F È nulla F Diminuisce con l’aumentare del carico V Durante il tetano completo La concentrazione intracellulare di Ca rimane costantemente elevata V È massimo il numero di ponti trasversali che si vengono a creare F La freq uenza dei potenziali d’azione è cosi alta da anticipare il lavoro svolto dalle ATPasi che si occupano di riportare il calcio nelle cisterne laterali V Viene generata la tensione massima V Nel diagramma tensione - lunghezza di un singolo sarcomero la tensio ne massima si registra quando il sarcomero è Alla lunghezza iniziale Lo riposo V Completamente allungato F Completamente accorciato F Lungo 3um F Lungo un centimentro F Il numero di ponti trasversi è massimo quando il sarcomero si trova a una lunghezza d i circa 1um F è massimo quando il sarcomero si trova a una lunghezza di circa 3um F è massimo quando il sarcomero si trova a una lunghezza di circa 2um V non è importante per il grado di tensione che esprime il sarcomero F La scossa singola È la velocità meccanica che segue un treno di potenziali d’azione F È la corrente necessaria per far contrarre la fibra F È la risposta meccanica che segue un singolo potenziale d’azione V È assente se si considera la contrazione isometr ica F È assente se si considera la contrazione isotonica F In una contrazione isometrica La forza sviluppata dipende dalla lunghezza del muscolo prima della contrazione V La forza sviluppata è costante mentre l’accorciamento dipende dall’entità del caric o F L’accorciamento è constante mentre la forza sviluppata dipende dalla lunghezza iniziale V La forza sviluppata è tanto maggiore quanto è minore la lunghezza del muscolo F Se la tensione che il muscolo sviluppa è minore del carico Siamo in presenza di u na contrazione isometrica V Siamo in presenza di una contrazione isotonica F La velocità di accorciamento è massima F Non avviene il ciclo dei ponti traversi F Nessuna delle precedenti è corretta F Durante una contrazione isotonica La velocità di accorci amento è nulla F La tensione sviluppata dal muscolo è in grado di spostare il carico V La lunghezza del muscolo rimane costante F Non viene utilizzato ATP F Nessuna delle informazioni è corretta F Funzioni dell’ATP nel muscolo scheletrico Staccare le teste di miosina dal filamento di actina V Pompare Ca all’interno del reticolo sarcoplasmatico V Pompare Ca all’interno della fibre muscolare F Generare il gradiente di Na necessario alla scambiatore Na/Ca F Quali tra i seguenti fattori aument ano la resistenza periferica al flusso di sangue Un aumento dell’attività parasimpatica F Un aumento dell’ematocrito F Il peptide natriuretico atriale F (vasopressina ADH) La pressione arteriosa media Non cambia se massima e minima variano della stessa e ntità V Aumenta in seguito a vasodilatazione arteriolare F È superiore alla pressione oncotica plasmatica V (30 mmHg) Quali tra i seguenti fattori modificano la resistenza arteriolare Il sistema ortosimpatico V Il sistema parasimpatico V L’angiotensina II V La conce ntrazione di O2 V Disporre nel corretto ordine te mporale a partire dall’apertura della valvola atrio ventricolare i seguenti eventi (gia in ordine) Apertura val vola atrio ventricolare ->onda P ->onda a nella pressione atriale ->primo tono cardiaco ->sistole isovolumetrica ->apertura valvola semilunare ->picco di pressione sistolica ->chiusura della valvola semilunare -> onda T Accanto a ogni componente del tracciato ECG scrivere corrispondente fenomeno elettric o e durata normale Onda P: depolarizzazione atriale 0,1 s 0,2 mV Tratto PQ: potenziale depolarizzante si trova nel nodo atrio ventricolare Intervallo PQ: il potenziale depolarizzante si trasmette dagli atri ai ventricoli 0.12 -0.20s Onda Q: depolarizzazione setti ventricolari Onda R depolarizzazione delle pareti dei ventricoli fino agli apici Onda S: depolarizzazione delle parti più in alto dei ventricoli QRS 0,08 -0,12s Tratto ST: tutto il miocardio è depolarizzato tutte le cellule del miocar dio comune si trovano nella fase di plateau del loro potenziale Intervallo QT: contrazione ventricoli 0,3 -0,43s Onda T : ripolarizzazione ventricoli Durante quale componete ECG si verifica la sistole atriale TRATTO PQ La chiusura della valvola atrioventric olare ONDA Q, l’apertura della valvola aortica TRATTO ST L’eiezione ONDA T Quali sono le forze che si modificano, e in che direzione in seguito a vasocostrizione arteriolare In seguito a vasocostrizione possiamo vedere che all’inizio del vaso , quindi da l lato arterioso , si avrà un aumento della pressione mentre alla fine del vaso , quindi dal lato venoso , ci sarà una diminuzione della pressione. Inoltre , dato che il flusso di un fluido e quindi anche la resistenza del fluido dipendono significativamente d al diametro del vaso possiamo vedere che , in seguito a una vasocostrizione , il flusso andrà a diminuire perché esso è proporzionale alla quarta potenza del raggio e la resistenza andrà dunque ad aumentare perché è inversamente proporzionale alla quarta pot enza del raggio. Quindi in conclusione gli organi che sono a valle di un vaso il cui diametro è diminuito verranno perfusi meno. Forze che determinano gli scambi di liquido attraverso la parete capillare (forze di starling). Il flusso di liquido attravers o i capillari può avvenire per filtrazione o per assorbimento, queste due modalità vengono controllate dal bilancio delle forze di starling che sono: pressione idrostatica del capillare, pressione oncotica del capillare, pressione oncotica del liquido inte rstiziale, pressione idrostatica del liquido interstiziale. La pressione idrostatica del capillare e quella oncotica del liquido interstiziale favoriscono la filtrazione, mentre la pressione oncotica del capillare e la pressione idrostatica del liquido int erstiziale favoriscono l’assorbimento. Di queste quantità lungo il decorso dal tratto arterioso al tratto venoso del vaso possiamo vedere che l’unica quantità che varia è la pressione idrostatica dei capillari in particolare possiamo vedere che nella parte arteriosa è pari a 35mmHg mentre nella parte venosa scende a 18 mmHg questo fa si che il bilancio delle forze di starling (somma delle pressioni precedentemente descritte tendendo conto del loro segno) passi da 10mmHg a -7mmHg determinando quindi alla fin e una fuoriuscita di liquido pari a 2/3 litri al giorno questo liquido verrà poi riassorbito dal sistema linfatico. Definire ritorno venoso. Elencare i fattori che lo aumentato. In quali fasi del ciclo cardiaco e perché. Valore del ritorno venoso in un in dividuo standard a riposo. Effetto della variazione del ritorno venoso sulla gittata sistolica, spiegare perché. Effetto di una vasocostrizione generalizzata sul ritorno venoso spiegare perché. Il ritorno venoso è il flusso di sangue che si ha dalla perife ria quindi dagli organi al cuore trasportato attraverso il circolo venoso. Il ritorno venoso è influenzato da due forze una aspirante e una premente. Le forze aspiranti sono: contrazione dei muscoli che con alla presenza delle valvole a nido di rondine pos te nelle vene va a comprimere i vasi e spinge il sangue verso il cuore e la valvola impedisce il reflusso verso il basso, pressione addominale che esercitano gli organi interni sui vasi di grande calibro. Forze aspiranti: respirazione, con la respirazione il torace assume un valore di pressione inferiore rispetto all’addome e questo porta a un aspirazione del sangue, sistole ventricolare e apertura valvola mitralica, con la sistole ventricolare si ha un abbassamento del nodo atrio ventricolare che porta a u na diminuzione della pressione dentro l’atrio e quindi un aspirazione del sangue, con l’apertura della valvola mitralica la pressione atriale diminu isce ulteriormente andando ad aumentare la forza aspirante. La diminuzione del ritorno venoso porta a una co nseguente diminuzione del volume telediastolico e di conseguenza della gittata sistolica e quindi della pressione arteriosa e questo è dovuto al fatto che i ventricoli non si riempiono quanto dovrebbero. La vasocostrizione generalizzata quindi sia del dist retto aortico che di quello venoso non andrebbe a influire sul ritorno venoso perché i gradienti di pressione si mantengono costanti e uguali a quelli nel caso di assenza di vaso costrizione. Se però la vasocostrizione riguarda solo il distretto venoso e q uindi la pressione venosa centrale aumenta si ha una diminuzione del ritorno venoso se la pressione diminuisce si ha un aumento del ritorno venoso. Il ritorno venoso a riposo in condizioni standard è pari a 5L/min cioè uguale alla gittata cardiaca. Defini re precarico, postcarico, contrattilità. Elencare i principali fattori dai quali ciascuno dipende. Definire volume telediastolico. Volume telesistolico. Effetto di una variazione di volume telediastolico sulla gittata sistolica. Effetto di una vasocostrizione generalizzata sulla gittata sistolica perché. Il precarico è l’entità dell’allungamento delle fibre muscolari prima della contrazione, il post carico è la rappresenta zione dalla resistenza periferic a imposta dai vasi che sboccano del circolo sistemico aorta. La contrattilità è la capacità di un muscolo di sviluppare una forza a seguito di una contrazione. Il precarico a livello del cuore è influenzato dal volume telediastolico, ovvero l’allungamento delle fibre dei ventricoli si adattano all’entità del precarico. Il postcarico dipende dalla vasocostrizione che a sua volta dipende da sistemi di controllo di natura nervosa sistema ortosimpatico, o di natura ormonale e paracrina. La contrattilità delle f ibre dipende anche essa da fattori estrinsechi al muscolo quali l’attività del sistema ortosimpatico che rilasciando noradrenalina aumenta la quantità di ioni calcio presenti nella fibra muscolare e quindi la loro contrattilità. Il volume telediastolico è il volume del ventricolo dopo la diastole isovolumetrica. Il volume telesistolico è il volume del ventricolo dopo la sistole ventricolare alla fine della fase di efflusso lenta. Un aumento de volume telediastolico porta a un aumento del precarico quindi un aumento della contrattilità e un aumento della gittata cardiaca, una diminuzione causa l’opposto. Una vasocostrizione generalizzata sulla gittata sistolica non ha alcun effetto sulla gittata sistolica e sulla gittata cardiaca perché i gradienti di pressio ne a livello dei distretti sanguigni non variano e quindi non varia l’entità della gittata cardiaca né della gittata sistolica. Definizioni: il sistema nervoso centrale è costituito dell’encefalo e dal midollo spinale. Il sistema nervoso periferico è q uella parte del sistema nervoso che collega il SNC alla periferia ed è costituito da fibre afferenti ed efferenti. Si divide in sistema nervoso autonomo e somatico. Il ganglio è costituito dai corpi cellulari delle cellule nervose ed è posto fuori da siste ma nervoso centrale. Quando invece sono posti all’interno del sistema nervoso centrale vengono detti nuclei. Il volume corrente È il volume di aria inspirato nel corso di un’inspirazione normale V È il volume di aria che rimane nei polmoni dopo un’espirazione normale F È=CPT -VRE -VR -VRI V È circa un decimo della capacità vitale V Quando un soggetto in condizioni fisiologiche iperventila volontariamente aumentando di circa due volte la ventilazione La PO2 alveolare raddoppia F La saturazione di ossigeno nel sangue aumenta significativamente F La PO2 nel sangue dell’arteria polmonare è più bassa che nell’arteria alveolare V La PCO2 si dimezza F La compliance polmonare Dipende dalla forza sviluppata da i muscoli respiratori F Dipende dalla resistenza al flusso d’aria lungo le vie aeree V Si riduce se aumenta la tensione superficiale del liquido che riveste le pareti alveolari V Si riduce a volumi polmonari elevati V Il polmone e la parete toracica In un’espirazione normale si allontanano entrambe dall’equilibrio F Alla capacità polmonare totale esercitano forze elastiche in direzioni opposte F Al volume di riposo respiratorio esercitano forze elastiche in direzioni opposte V Non sono libere di seguire l e rispettive forze elastiche perché l’adesione garantita dal liquido pleurico impedisce che si separino l’una dall’altra V Nel corso di un’inspirazione La pressione alveolare aumenta prima della metà dell’inspirazione e poi diminuisce F Il flusso inspirat orio si verifica solo nella prima metà dell’inspirazione F La pressione intrapleurica diminuisce continuamente V La contrazione diaframmatica Si verifica in fase inspiratoria sia nella fase iniziale dell’espirazione V Provoca un aumento della differenza di pressione fra alveoli e spazio pleurico V Si verifica solo quando è necessario aumentare a ventilazione F In un soggetto sano a riposo, durante la respirazione tranquilla La PCO2 nell’aria alveolare è circa il doppio di quella del sangue ven oso F La PO2 del sangue venoso è circa il 40% di quella del sangue arterioso V La PO2 nel sangue dell’arteria polmonare è di circa 40mmHG V Il contenuto di ossigeno del sangue venoso è circa il 40% di quello del sangue arterioso F Resistenza al flusso del le vie aeree, fattori dai quali dipende Le vie aeree presentano una resistenza che varia in funzione della legge di poiselle R=8nu*l/r^4 dove nel caso dei polmoni il fattore che varia in maniera più significativa questa resistenza è il raggio. Possiamo ved ere che il raggio varia a seconda del numero di diramazioni che presentano i bronchi, ad aumentare il numero di diramazioni aumenta la superficie e quindi il raggio complessivo per il flusso d’aria questo provoca una diminuzione significativa della resiste nza. In particolare, nei bronchioli terminali la resistenza è molto piccola. L’entità della resistenza va ad influenzare in maniera diretta il flusso di liquido secondo la legge del flusso laminare, infatti, F=deltaP/R la resistenza quindi è inversamente proporzionale al flusso. La resistenza al flusso quindi è una forza che deve essere vinta tramite i muscoli inspiratori. Diffusione di ossigeno e anidride carbonica attraverso la membrana alveolare Legge di FICK: Vgas=(P1 -P2) x A/s x D x s olubilità Definizione di parametri presenti nell’equazione e valori dei gradienti : questa equazione indica che la velocità di diffusione di un gas è direttamente proporzionale alla superficie di scambio, al gradiente di pressione, al coefficiente di diffu sione del gas e alla solubilità mentre è inversamente proporzionale allo spessore del tratto che devono attraversare. La pressione dell’ossigeno negli alveoli è 100mmHg mentre nel capillare è 40 mmHg, la pressione di CO2 nel capillare è 45mmHg mentre nell’ alveolo è 40mmHg. Percorso diffusionale: a livello della membrana alveolo capillare che è composta dall’epitelio alveolare, dall’endotelio capillare e dalla lamina basale che separa le due strutture capillari e alveoli avvengono gli scambi di gas per diff usione in particolare l’ossigeno per gradiente pressorio e di concentrazione viene ceduto al sangue mentre la CO2 viene captata dagli alveoli, fino a che non si raggiunge l’equilibrio. Tempo di contatto, tempo per l’equilibrio, condizioni che modificano il tempo di equilibrio Il tempo di contatto del sangue per lo scambio è 0,75s il tempo per raggiungere l’equilibrio di pressione e concentrazione di gas è 0,25s. alcune patologie come l’enfisema polmonare la fibrosi o l’edema polmonare vanno ad aumentare il tempo per l’equilibrio, anche l’esposizione all’aria di montagna vanno ad alterarlo perché tutte queste condizioni vanno a diminuire la velocità di diffusione di gas. Mentre l’esercizio fisico aumenta la gittata cardiaca e il flusso di sangue sale fino a v alori pari a 20 -25 L/min questo va a diminuire il tempo di contatto e per ma aumentando i gradienti di concentrazione e pressione dei gas ma anche l’aria di scambio questo fenomeno viene quindi compensato da un aumento di velocità di diffusione. Differenza tra PO2 del sangue e in uscita da un capillare alveolare e nel sangue arterioso. La PO2 in uscita da capillare alveolare è pari a 100mmHg valore pari a quello all’intero dell’alveolo. La Po2 del sangue arterioso però è inferiore perché sono presenti degl i shunt extraalveolari che fanno mischiare il sangue alveolare con sangue venoso che non è entrato in contatto con la barriera alveolo capillare quindi le concentrazioni e di conseguenza i valori di pressione dell’ossigeno nel capillare arterioso diminuisc ono. Valore medio a riposo del flusso diffusionale di O2 attraverso la membrana : il valore medio corrisponde al consumo di ossigeno ed è pari a 250 mL di O2 al litro Come si modifica la velocità di diffusione dell’O2 in alta quota La velocità di diffusione del’O2 diminuisce perché va a diminuire il contenuto di ossigeno nell’aria e quindi la sua pressione parziale e di conseguenza il gradiente di pressione che spingeva il flusso. L’inibizione laterale Fa aumentare il potenziale del recettore stimolato F Consiste nell’inibizione della trasmissione a neuroni afferenti i cui capi recettivi sono adiacenti a quello precedentemente stimolato V Fa aumentare la scarica del neurone di secondo ordine collegato al neurone prevalentemente stimolato V Cons ente di aumentare la discriminazione sensitiva V Relazione tra ventilazione e pressioni parziali di O2 e CO2 nel sangue arterioso. Descrivere le relazione da quale tipo di recettore dipende la risposta ventilatoria. Dove si trovano i recettori. In che par te del sistema nervoso centrale giungono le loro afferenze? Le variazioni di O2 e CO2 generano delle modificazioni nella ventilazione in particolare una diminuzione della O2 ipossia provoca un aumento della ventilazione cosi come un aumento della concentra zione della CO2. Queste due concentrazioni vengono registrate e controllate da dei chemocettori centrali e periferici. I chemocettori periferici sono i glomi carotidei e aortici che sono principalmente responsabili delle variazioni di ventilazione dovute a variazione di contenuto di ossigeno nel sangue e si trovano rispettivamente a livello della carotide e dell’aorta. I recettori centrali si trova nel bulbo e sono principalmente deputati al controllo della ventilazione in seguito a ipercadnia perche vanno a misurare le concentrazioni di CO2 nel liquido cefalo spinale. Questi due tipi di recettori vanno a regolare la respirazione andando a generare afferenze che si collegano al centro generatore del pattern respiratorio localizzato a livello del bulbo e del ponte. In particolare quello che ha maggiore influenza è il gruppo respiratorio dorsale. L’ormone ADH Regola il riassorbimento di Na+ nel dotto collettore F Viene secreto in risposta a un aumento di osmolarità del plasma V Regola il riassorbimento di H2 0 nel tubulo prossimale F È secreto dal rene F Una vasocostrizione dell’arteriola afferente provoca Una riduzione della pressione idraulica glomerulare V Una diminuzione della VFG V Un aumento della pressione oncotica del capillare glomerulare F Un aument o del flusso ematico renale F Nei capillari glomerulari La pressione oncotica rimane costante lungo il capillare V Parte del liquido filtrato nella parte iniziale viene riassorbito F La pressione idraulica è circa 55 mmHg all’estremo iniziale V La pressione netta di filtrazione rimane costante lungo tutta la lunghezza F Riassorbimento facoltativo di H2 O Si verifica a livello del tubulo prossimale e dell’ansa di Henle F Si verifica a livello del tubulo distale e del dotto collettore V È aumentato pe r effetto della vasopressina V Può essere aumentato fino a azzerare l’escrezione renale V Nefrone distale Il liquido che entra nel tubulo distale è isotonico F Il peptide natriuretico atriale aumenta la permeabilità all’acqua nel dotto collettore F Il r iassorbimento dell’urea al termine del dotto collettore è ridotto in presenza di ADH F Quali tra i seguenti fattori modificano la resistenza arteriolare Ortosimpatico V Parasimpatico F Angiotensina 2 V Concentrazione locale di CO2 V DEFINIZIONI: mi omero : gruppo di muscoli innervati da un nervo spinale Mielomero: segmenti spinali a contatto con un nervo spinale Nucleo motore : parte del midollo spinale in cui sono raggruppati i corpi cellulari dei motoneuroni che innervano un muscolo Unità motoria insieme di motoneurone e fibre muscolari che innervano il motoneurone Il riflesso è un movimento stereotipato che si verifica in risposta a uno stimolo. L’innervazione reciproca consiste nel controllo di diversi muscoli in modo tale da produrre due risposte differ enti eccitazione di uno inibizione dell’altro. Riflessi spinali Sono elaborati all’interno del midollo • Riflesso monosinaptico da stiramento o riflesso miotatico : monosinaptico, quindi, neurone sensoriale si connette direttamente con il motoneurone. Durante lo stiramento del muscolo, l’allungamento del fuso viene rilavato dalle terminazioni sen sitive. L’attivazione delle fibre afferenti 1a viene trasmessa ai motoneuroni spinali alpha che innervano l fibre extrafusali del muscolo, i quali causano la contrazione del muscolo → fibre afferenti tornano a scaricare con frequenza basale • Riflesso tendineo o riflesso miotatico inverso: riflesso disinaptico. L’aumento della tensione intramuscolare fa aumentare la frequenza di scarica nelle fibre aff erenti 1b , queste fibre fano sinapsi su interneuroni inibitori, attivandoli. Questi interneuroni fanno sinapsi sui motoneuroni alpha del muscolo, inibendone l’attività quando la scarica del recettore supera un certo valore. • Riflesso del coltello a serraman ico: riflesso anomalo, in condizioni di ipertonia o spasticità muscolare. Quando un’articolazione viene sottoposta a flessione passiva, la tensione dei muscoli aumenta, con l’attivazione del riflesso tendineo. • Riflesso flessorio: riflesso spinale esterocet tivo. Polisinaptico. Le fibre afferenti dolorifiche prendono contatto nel midollo con molteplici interneuroni, che prendono contatto con motoneuroni nello stesso lato e in quello opposto e innervano i muscoli DEFINIZIONE Meccanismo di moltiplicazione controcorrente : il termine controcorrente indica lo scorrere di un liquido in direzioni opposte lungo due strutture adiacenti , e con il termine moltiplicatore si indica il fatto che un singolo gradiente formatosi viene amplificato lungo il percorso Clearence volume di plasma che passando attraverso il rene viene completamente depurato da una sostanza nell’unità di tempo L’ormone antidiuretico (ADH o vasopressina)r Regola il riassorbimento di Na+ nel dotto collettore F Viene secreto in risp osta ad un aumento dell’osmolarità del plasma V Regola il riassorbimento di H2O nel tubulo contorto prossimale F E secreto dal rene F L’aldosterone Ha secrezione regolata da un ormone ipofisario V Aumenta il riassorbimento di Na + e la secrezione di K + V Agisce sulle cellule del tubulo prossimale F Viene secreto in risposta ad un aumento della pressione arteriosa F La clear ance Dell’inulina aumenta all’aumentare della concentrazione plasmatica di inulina F Del potassio è aumentata dall’ ADH F Del PAI può raggiungere un valore minimo di 50mL/min F Del glucosio aumenta all’aumentare della soglia plasmatica del glucosio V La clear ance renale del potassio aumenta per effetto dell’aldosterone V L’intensità di un suono è proporzionale alla frequenza F Durante una rotazione a velocità costante entrambi i canali semicircolari del piano su cui avviene la rotazione sono inibiti V La secretina aumenta la secrezione gastrica F La pressione media nell’ar teria polmonare è inferiore alla pressione colloidosmotica del plasma F L’acetilcolina aumenta l’ampiezza delle depolarizzazioni del REB V La clear ance Del glucosio può raggiungere un valore di 200mL/min quando la glicemia è molto alta F Dell’urea dipend e dal flusso urinario F Del PAI si riduce se si riduce la perfusione renale V Di un soluto corrisponde alla quantità del soluto eliminata in 1 minuto V Quali tra questi fattori modificano la resistenza arteriolare Il sistema ortosimpatico V Il sistema par asimpatico F L’angiotensina 2 V La concentrazione locale di O2 F Clear ance renale: la clearance renale è il volume di plasma che passando nel rene viene depurato da un determinato soluto nell’unità di tempo . La formula è Cx = (U x V) / Px. La clearance de ll’inulina è pari a 125 mL/min e corrisponde alla VFG cioè alla velocità di filtrazione glomerulare . La clearance del PAI è pari a 650 mL/min ed è pari al FPR cioè il flusso plasmatico renale ed è il massimo valore di clearance che si può registrare. La clearance del glucosio è zero ed è pari al minimo valore di clearance nel rene. Clearance massima e minima di un soluto filtrato riassorbito e non secreto: la minima è pari a zero come nel caso del glucosio la massima è inferiore a 125 mL/min ovvero quella dell’inulina perché al contrario dell’inulina si deve considerare anche il fattore di riassorbimento che fa diminuire il valore della clearance . Un soluto liberamente filtrato secreto e non riassorbito: la clearance minima deve essere maggiore di quella d ell’inulina perché si deve tenere conto della componente di sostanza che viene secreta, mentre la clearance massima è pari a quella del PAI ovvero al caso in cui tutta la sostanza riversata nei tubuli renali viene escreta. Definizioni: carico filtrato qu antità di sostanza filtrata nel rene in un minuto. Carico escreto quantità di sostanza escreta con le urine in un minuto. Carico secreto quantità di sostanza secrete dai capillari peritubulari ai tubuli renali in un minuto. Trasporto massimo di una sostanz a: è la quantità massima di sostanza che può essere trasportata attraverso delle proteine carrier, oltre quel valore si va incontro alla saturazione. CF=VFG x P, CE=U x V Dove VFG è la velocità di filtrazione glomerulare , P è la concentrazione plasmatic a della sostanza, U è la concentrazione della sostanza nelle urine e V è il volume delle urine in un minuto. CS per una sostanza che viene riassorbita , ma non secreta è pari alla differenza tra il carico filtrato e il carico escreto. In caso di aumentata s ecrezione di aldosterone i dotti collettori riassorbono tanto Na+, facendo diminuire molto la sua concentrazione nell’urina. Aumenta anche la secrezione di K+. Definizioni Frequenza cardiaca intrinseca: è la frequenza che il cuore avrebbe se non fosse stimolato dai sistemi nervosi e umorali ed è pari a 105bpm L’asse elettrico cardiaco rappresenta la direzione che ha sul piano frontale il vettore che rappresenta il maggior movimento di cariche che si verifica nel corso della propagazione del PA Iso difasico: somma delle onde positive e negative è vicina allo zero Indice cardiaco: quantità di sangue che attraversa una sezione di area A nell’unità di tempo 3 ormoni che regolano il trasporto di acqua e soluti nel nefrone , per ognuno scrivere organo di produzione, stimoli alla produzione, siti di azione nel rene, effetti VFG, riassorbimento di sodio di acqua di potassio di urea e volume urinario. Un primo ormone è ADH viene secreto dall’ipofisi posteriore e va ad agire sul dotto collettore andando ad aumentare il riassorbimento di acqua e di urea perché questo dotto era impermeabile all’acqua. Viene stimolato da una diminuzione del volume ematico, della pressione arter iosa e da un aumento dell’osmolarità. Ha quindi la funzione di ripristinare tali parametri andando a aumentare l’osmolarità dell’urina e a diminuire la sua produzione. Poi c’è l’ aldosterone che è stimolato anche esso da diminuzioni della pressione arterio sa che provocano l’attivazione del complesso del RAAS di cui fa parte anche l’aldosterone, in particolare l’aldosterone va ad aumentare la secrezione di K+ e l’assorbimento di Na andando così ad aumentare l’ osmolarità del plasma e quindi ad attivare l’ADH con una risposta finale atta alla ritenzione dei liquidi corporei e all’aumento della pressione arteriosa. Poi c’è ANP prodotto a livello del cuore e stimolato da un aumento del volume di sangue all’interno degli atri , questo ormone va ad agire sul dotto c ollettore rendendolo impermeabile all’acqua e dunque va ad aumentare la quantità di urina prodotta e alla diminuzione dell’osmolarità andando quindi a diminuire la pressione arteriosa e la volemia. DEFINIZIONI Spazio morto anatomico: volume di aria inspir ato che rimane nelle vie aeree superiori e non entra a contatto con i sistemi di scambio di ossigeno e anidride carbonica (150mL del VC) La membrana alveolo capillare è costituita dall’endotelio capillare, dalla lamina basale e dall’ epitelio alveolare ed è il luogo in cui avvengono gli scambi di O2 e CO2 Il VC è il volume di aria che si inspira ed espira durante un respirazione normale 500mL VRI è il volume residuo inspiratorio e corrisponde al volume di aria che si potrebbe andare a inspirare dopo un insp irazione normale 3L VRE è il volume residuo espiratorio e corrisponde al volume che si potrebbe ancora espirare dopo un espirazione normale 1,3L VR volume residuo è il volume d’aria che rimane dentro il polmone alla fine di un espirazione massimale per via delle resistenze e della rigidità toracica 1 -1,2L CFR è la capacità funzionale respiratoria e corrisponde alla somma di VR e VRE e rappresenta il volume di aria all’interno dei polmoni alla fine di un espirazione e prima di un inspirazione ed è il volume a riposo 2 -2,3L CI la capacità inspiratoria è la somma di VC e VRI ed è la massima aria che si può introdurre dentro i polmoni a partire dal CFR 3,5L CV capacità vitale ed è la somma di VC, VRE e VRI ed è la massima aria mobilizzabile in seguito ad un insp irazione e ad un espirazione massimale 5L da questo si può calcolare il FEV cioè il volume espirato al primo secondo in seguito a un espirazione massimale alla massima velocità CPT è il massimo contenuto di aria all’interno dei polmoni 6.5L La compliance è la capacità di un polmone di espandersi ed è pari deltaV/deltaP L’energia spesa in una giornata in un individuo moderatamente attivo: per l’80% 90% è spesa per l’attività fisica F è circa il 10% del patrimonio energetico totale di un individuo F per il circa 10% è